A pochi giorni dalle elezioni comunali sento l'esigenza di un accorato appello ai miei Concittadini: la Città ha bisogno di una svolta, e ora, dopo quindici anni, possiamo finalmente cambiare. La nostra Città non può soltanto crogiolarsi nella sua famosa, antica o rinnovata bellezza: la bellezza soddisfa le nostre esigenze di Cittadini che amano la loro Città e ne sono orgogliosi, ma non basta a proporre sostanziosi motivi di attrazione costante e crescente dei flussi turistici o di altre iniziative produttive, né a fornire solide prospettive di sviluppo per la sua economia o di lavoro per i nostri giovani. Acqui deve uscire dall'isolamento in cui è stata tenuta per malinteso campanilismo e per la presunzione dei suoi amministratori. L'isolamento, così a lungo protratto, ha prodotto guasti enormi in tutti i settori, dall'economia alla cultura, alla finanza comunale, che è prossima al collasso, e non ha consentito di risolvere alcun importante problema cittadino. Persino nel campo della buona amministrazione e del rigore nella gestione del pubblico denaro, la nostra Città ha dovuto subire gravi umiliazioni, come la vendita del Palaorto e di un pezzo di piazza M. Ferraris, il trasferimento della scuola media Bella, il fallimento di tutte le società a partecipazione comunale, tant'è che il Sindaco attuale è riuscito a deludere persino chi lo aveva proposto.
Il bisogno di cambiare, di intraprendere una strada nuova, dovrebbe essere sentito come un dovere civico, da tutti noi.
La città ha bisogno di una svolta, e questo può essere condiviso anche da elettori non tradizionalmente di centro sinistra. Il mio impegno, se sarò eletto, è di essere il Sindaco di tutti gli acquesi e di ascoltare tutte le persone che hanno proposte valide da fare, senza discriminazioni, e di rispondere ai bisogni delle fasce più deboli della popolazione. Possiamo avere una nuova amministrazione dedita alla attuazione di un programma veramente innovativo, che è stato elaborato con l'apporto di decine di concittadini attivi in ogni settore produttivo, che tiene conto delle sinergie di cui la Città potrà godere in ragione dei buoni e costruttivi rapporti, facilmente prevedibili, con la Regione (azionista di maggioranza delle nostre Terme): così la nostra amata Città potrà essere accompagnata ad un nuovo dinamismo in molti campi di attività e, soprattutto, ad un ruolo di eccellenza nel campo del turismo, della salvaguardia della salute e della scienza del benessere. È il mio programma ed è l'impegno, sentito e pienamente condiviso, di tutte le forze politiche che mi sostengono e che sono orgogliose di poterlo proporre a tutti gli Acquesi. |
La candidatura a Sindaco e la presentazione della lista di "Democrazia Cristiana" vuole essere un segno tangibile di impegno politico ed amministrativo per la riconferma della centralità della persona, dell'unità della famiglia e dell'importo delle comunità quali valori fondanti della nostra società. Molto spesso il Comune non è riconosciuto dal cittadino quale interlocutore primario della vita sociale alimentando il distacco tra la società civile ed il "palazzo". Noi pensiamo che occorra operare affinché il Comune diventi interlocutore del cittadino ed a questo riguardo riteniamo indispensabile un ascolto istituzionale di tutte le autonomie locali, associazioni e rappresentanze a vario titolo, ripercorrendo la tradizionale "esperienza Sturziana" per le autonomie locali e l'impegno di un "federalismo concreto". Per raggiungere questo obiettivo proponiamo la costituzione della "Conferenza delle autonomie locali" per il coordinamento ed il confronto periodico sui problemi amministrativi della realtà cittadina.
Servizi sociali
In questo settore è necessario potenziare le strutture specifiche ed utili ai diversamente abili, ai disoccupati, ai tossicodipendenti, agli emarginati, affinché possano raggiungere una qualità di vita almeno accettabile. È necessario prevedere sostegni e validi supporti per le lavoratrici madri e per tutto il mondo femminile affinché possano essere attive nella società senza venir meno al ruolo di madri, attivando confortevoli luoghi quali scuole materne, asili nido opportunamente attrezzati.
Politica economica ed occupazionale
In considerazione della difficile situazione occupazionale, in particolare quella giovanile, che tocca anche la città di Acqui Terme, sarà indispensabile attivare una forte politica di sostegno a favore della piccola e media industria, delle imprese, delle attività commerciali e del turismo, artigianali ed agricole, con particolare attenzione alle attività riguardanti il piccolo artigianato ed il piccolo commercio. Sarà indispensabile intervenire a favore delle aree territorialmente svantaggiate. Si propone, pertanto, la costituzione di una società per capitali, a partecipazione maggioritaria pubblica, che possa intervenire con finanziamenti a tassi agevolati a favore di soggetti meritevoli per fantasia, serietà e laboriosità imprenditoriale.
Edilizia Scolastica Riteniamo indispensabile che nelle politiche di bilancio del Comune sia sottolineata in modo prioritario l'attenzione per gli interventi sul patrimonio scolastico comunale, quindi occorrerà incrementare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, per migliorare la qualità degli impianti. |
Cari Acquesi, grazie per la fiducia accordatami! Acqui cresce e mai come in questi cinque anni è stata visitata da un numero importante di persone. Siamo comparsi in televisione e sui principali giornali per eventi di cultura, sport e spettacolo, con la presenza ad Acqui di personaggi illustri. Grandi lavori sono stati eseguiti: gli interventi alla scuola elementare Saracco ed alla materna ed elementare di San Defendente, il nuovo Tribunale, il completamento del recupero del Centro Storico e la perla della Bollente, le nuove fognature a Lussito e la manutenzione di tutta la rete, l'estensione delle condotte del gas e dell'acquedotto, i nuovi parcheggi alla Stazione e in zona Bagni, il recupero del Parco del Castello e del Teatro Romano, il rifacimento dello Stadio Ottolenghi, gli interventi di messa in sicurezza di quasi tutte le strade di periferia e del centro urbano. Ma anche l'assicurazione gratuita di tutti gli anziani di Acqui, le telecamere nei punti più a rischio della Città, il coordinamento tra le Forze dell'Ordine, i tanti progetti sociali per i giovani e i diversamente abili.
E, soprattutto, la costruzione del grande acquedotto da Predosa che salverà per sempre Acqui dal rischio delle crisi idriche e il Piano degli Insediamenti Produttivi, industriali e artigianali, di Regione Barbato: 120.000 metri di aree per capannoni e venticinque domande già pervenute di imprese.
Non intendo parlare male degli altri candidati a sindaco o dei loro programmi: ognuno di Voi ha intelligenza e capacità di giudizio per valutare e scegliere al meglio. Vi chiedo la conferma della fiducia ed un nuovo mandato per completare le opere avviate e per migliorare le cose fatte. Nei prossimi anni, terminata la variante di Strevi, occorre lavorare per l'autostrada Acqui Predosa subito; costruire alla ex-Merlo la nuova sede della Scuola Media; recuperare ai cittadini l'Area Borma e collegarla alla Zona Bagni in modo efficace; estendere ancora le telecamere in città ed assumere nuovi vigili per la sicurezza di tutti; difendere il commercio cittadino opponendosi alle leggi della Regione che hanno consentito l'apertura di grande distribuzione; sviluppare le aree industriali a cui stiamo già lavorando perché aumenti davvero la possibilità di lavorare; occorre che il nostro Ospedale sia garantito e possa crescere e che le tasse non si inaspriscano lasciando libero reddito per la famiglia e gli investimenti; occorre che le Terme acquisiscano il Carlo Alberto e le Militari completando il recupero di Zona Bagni.
Mi affido al Vostro giudizio perché so che sarà come sempre obiettivo. E, se vorrete, faremo crescere insieme la nostra Acqui. |
La mia candidatura a sindaco è nata, in qualche modo, dalle circostanze più che da una personale volontà. Ho già avuto modo di dire, e lo ribadisco, che ho ricercato, senza giungere a soluzioni concrete, ipotesi alternative. Ho accettato, quindi, l'onore e l'onere di rappresentare tutte quelle persone che hanno dato vita ad un gruppo operativo per costruire un progetto per la nostra città e l'hanno fatto con generosità, dedizione ed entusiasmo. Ritengo che oggi, più di ieri, la politica abbia bisogno di recuperare passione e coerenza per dare certezza e stabilità di governo. Solo così è possibile avere la partecipazione dei cittadini che sanno ancora riferirsi a forti e saldi principi. È a questi cittadini che io mi rivolgo, fermo nell'autonomia del mio agire e certo della condivisibilità dei riferimenti ideali. Il Comune è il riferimento alla casa di tutti, è un sistema aperto che riconosce visibilità e legittimità di intervento ai suoi abitanti, prevedendo rapporti trasparenti tra cittadini e amministrazione, garantendo più servizi alle persone e intervenendo con determinazione sul contesto fisico, strutturale, normativo e della sicurezza rafforzando la vigilanza con l'impiego di uomini e mezzi. Il profondo rispetto della persona, non può essere disgiunto dal diritto al lavoro attraverso il quale acquista non solo benessere, ma anche dignità sociale; per questo ogni indicazione del nostro programma, intende proporre occasioni per creare occupazione. Si delinea così l'idea di una città operosa e produttiva, improntata da una vivacità lontana da ogni sorta di immobilismo progettuale, a misura di famiglia, di bambino, di giovane, di anziano, di diversamente abile, con servizi adeguati e spazi di socializzazione, accogliente per il turista. Il progetto complessivo, sinteticamente più dettagliato, è consultabile sul numero di questo giornale del 4 maggio 2007 ed è stato inviato a ciascun elettore. Non mi resta che appellarmi serenamente alla valutazione, sicuramente accorta, degli acquesi; garantire comunque vadano le cose, il mio impegno di cittadino responsabile e corretto; ringraziare tutti coloro che hanno voluto dedicare tempo e attenzione alla lista civica autonoma "La città ai cittadini" e al sottoscritto che la rappresenta, con la speranza che altri elettori che si sentano coinvolti in un comune cammino di cittadinanza consapevole, siano partecipi e propositivi, affinché la città di Acqui Terme abbia una crescita armonica in un tutti i suoi settori, dove lavoro e benessere non siano più materia di sofferenza sociale, ma presenza costante per dare più vigore alla dignità individuale. |
Ai lettori dell'Ancora, in particolar modo Acquesi, che hanno seguito la campagna elettorale rivolgo un appello affinché, terminate le elezioni, si torni presto alla serenità, per il bene di tutto l'Acquese. Per quanto riguarda la tornata elettorale vorrei esprimere poche parole: avrei voluto incontrarVi Tutti, poter confrontare con Voi il mio programma, chiedere il Vs. consiglio e consenso, non è stato materialmente possibile, chiedo la Vs. comprensione.
Tutti Voi mi conoscete, sapete come lavoro, sapete che dico quello che penso e faccio ciò che affermo. In dieci anni di amministrazione Bosio, si è visto quanto io tenga a che Acqui Terme sia sicura, ricca, bella ma soprattutto solidale. Per questo non starò ad annoiarVi con un proclama di promesse elettorali. In questo spazio dedicatoci da L'Ancora vorrei dare spazio all'appello di un Acquese, indirizzato al sindaco e in copia autografa al sottoscritto, che trascrivo e riporto tal quale.
La mia promessa è fare di tutto in modo che ciò non succeda più! "Carissimo sig. Sindaco, Nel mese di ottobre 2006 gli ho scritto una lettera dove gli chiedevo aiuto per un alloggio, ma da lei non ho ricevuto nessuna risposta. La mia richiesta era forzata visto che avevo lo sfratto "per morosità" e dovevo lasciare casa il 24 novembre 2006. Sono una donna di 43 anni invalida al 74% con impossibilità di lavorare più di 2 o 3 ore al giorno visto che ho due protesi alla colonna vertebrale, mi sono appoggiata all'assistenza sociale sperando che potessero aiutarmi, ma il mattino dello sfratto ho avuto la spiacevole visita di due ufficiali giudiziari, il fabbro,il medico del ASL di Acqui, del veterinario del ASL "visto che ho un cane", due avvocati dei proprietari dell'alloggio e i carabinieri; tutto questo per una persona invalida però da voi nessun supporto neppure dall'assistenza sociale. Per la mia forse ignoranza ho lasciato l'alloggio senza oppormi ora mi trovo un giorno appoggiata da una parte e un altro dall'altra: diciamo senza fissa dimora. La cosa non mi ha dato fastidio sino a qualche giorno fa se non che vengo a conoscenza che di fronte dove abitavo io una donna con lo sfratto ma non invalida però extracomunitaria "marocchina", non ha dovuto abbandonare l'alloggio perchè il comune le paga l'affitto. Qui mi domando che forse l'unico sbaglio sia che io sono nata purtroppo in Italia "Alessandria" e ho sempre pagato le tasse fino che ho potuto lavorare. Non lamentiamoci se poi i nostri figli diventano razzisti, li obblighiamo noi. So per certo che non avrò risposta neanche questa volta ma forse siamo sotto elezioni"
Sono situazioni di difficoltà che fanno riflettere
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